Ciclo dell’azoto e pH in acquario
Come funziona il filtro in acquario: il ciclo dell’azoto
In natura nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma: l’aquario non si esime da tale legge della natura, le sostanze organiche in acquario non vengono eliminate ma semplicemente trasformate dal nostro filtro, questo è il ciclo dell’azoto: le sostanze tossiche e pericolose vengono solo trasformate in sostanze meno tossiche e pericolose.
Mentre in natura l’ecosistema permette di rigenerare le sostanze organiche in acquario questo avviene solo in minima parte.
Come si può vedere nello schema allegato le sostanze organiche vengono trasformate ma non eliminate il ciclo dell’azoto
- cibo urina e feci e le altre sostanze organiche attaccate dai batteri coprofagi che li trasformano in ammoniaca
- nitrosomona, nitrospira e altri batteri trasformano l’ammoniaca in nitriti
- nitrobacter e gli altri nitrobatteri trasformano i nitriti in nitrati
- in natura i nitrati vengono trasformati, in condizioni di ipossia, in azoto gassoso, nutrimento per le piante che chiudono e alimentano nuovamente il ciclo
Quest’ultima parte non avviene in acquario! Il ciclo dell’azoto in acquario non permette la riduzione dei nitrati.
In acquario non ci sono le condizioni (se non in minima parte) per eliminare i nitrati per scissione gassosa in carenza d’ossigeno, i nitrati devono quindi essere eliminati con i cambi d’acqua ed un abbondante numero di piante che se ne alimentano.
In acquario è quindi indispensabile controllare regolarmente i nitrati (ed i cugini Fosfati) per evitare:
- alghe parassite nelle piante
- riduzione delle difese immunitarie nei pesci
- stress per i pesci
- riduzione dell’accrescimento nei pesci
Nitrati e fosfati devono essere rispettivamente minori di 20mg/lt (nitrati) e 0,5 mg/l
Se i nitrati sono superiori a questi valori è consigliabile l’utilizzo di resine ad assorbimento rapido che riducono in poche ore i nitrati
Tutto questo si contrappone alla notevole importanza che molti pseudo-esperti danno al valore del pH.
Molti acquariofili pensano ancora oggi che un giusto (dove giusto non esite!!) valore di pH garantisca una salute sana ai nostri pesci, nulla di più falso, innanzitutto vediamo cos’è il pH: non è altro che la misura degli ioni idrogeno liberi in acqua. Più questi sono presenti, più il pH tende ad essere acido.
Il pH è quindi un derivato da una molteplice sommatoria di valori in acquario, in particolare principalmente dal valore di KH e CO2, ma anche dalla presenza di NO3 o PO4 (che hanno una reazione acida in acquario) o ammoniaca (che ha una reazione basica in acquario).
Quello che stressa realmente i pesci non è il valore del pH in assoluto, bensì l’eventuale repentina oscillazione che si può verificare:
- con valori di KH molto bassi
- con una non corretta somministrazione della CO2
Un controllo del pH ha senso quindi solo se rapportato alla misurazione di KH, CO2 (che si ottiene per triangolazione) ma anche NO3 PO4 (NO3 e NO2 se il filtro funziona bene non ci dovrebbero essere)
Qui sopra la tabella per stabilire il valore della CO2 in base a pH e KH.